Beatrice Salvioni College Scrivere B 2019-2021

Volevo che la mia vita fosse un’avventura. A nove anni ho messo calze e succo di mela in uno zaino e sono scappata. È durata fino al cancello di casa. Ma da allora ho cominciato a scrivere storie.

Classe 1995, ho conseguito una laurea magistrale in Filologia moderna presso l’Università Cattolica di Milano con una tesi sulle dinamiche della scelta nello storytelling interattivo. Frequento il secondo anno del college "Scrivere" presso la Scuola Holden di Torino. Ho vinto l’edizione 2021 del concorso per racconti inediti del premio Calvino con "Il volo notturno delle lingue mozzate". Ho praticato scherma medioevale e ho scalato il Monte Rosa. Ho sempre pensato che la cosa peggiore della vita sia la sua assenza di senso narrativo. Per questo ho deciso di dedicarmi alle storie, qualsiasi forma decidano di assumere.

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Data di Nascita: 05.01.1995

Luogo di Residenza: Alagna Valsesia/ Torino

Disponibilità al trasferimento: Sì

Curriculum Vitae

Beatrice Salvioni - Tutti i contenuti

  • Racconto "Lo schiocco" letto ad alta voce per Oblique.

  • La motivazione della Giuria per il Volo notturno delle lingue mozzate:

    La Giuria del Premio “Oltre il velo del reale”, Call per racconti brevi organizzato dal Premio Calvino insieme alla rivista L’Indice e al Mufant di Torino,

    preso atto di una generale alta qualità – in termini di originalità di contenuti come di qualità di scrittura – dei testi pervenuti ai giurati,

    DECIDE

    di assegnare il Premio al racconto IL VOLO NOTTURNO DELLE LINGUE MOZZATE, di Beatrice SALVIONI, per l’intensa, originalissima rivisitazione dei topoi folk horror in una struggente metafora sul tema del silenzio per tanto tempo socialmente subito dalle voci delle donne. Senza compiacimenti sterilmente morbosi, ma con immagini forti ed efficaci, l’apologo gotico rifugge da spunti fin troppo visti nella soluzione (disturbante e insieme poetica) del volo notturno come farfalle delle lingue mozzate alle devianti femminili.

  • La Malnata

    Francesca ha dodici anni. È il 1935, il mondo è bianco e nero come la divisa da Piccola italiana che pizzica sotto le ascelle. Grazie all’amicizia con la Malnata, la cui voce porta disgrazie, scoprirà l’importanza della disobbedienza e cosa significa diventare donna quando le uniche voci che contano sono quelle degli “uomini forti” che si sentono alla radio e parlano di orgoglio e di guerra.